Pubblicato nel Gennaio-Febbraio 1988
INNESTI OSSEI

GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it


Uso di un nuovo impianto di idrossiapatite microporosa (Interpore 200) nella terapia dei difetti ossei parodontali e di una nuova tecnica di conservazione della papilla nella preparazione del lembo parodontale.
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Il poster di 40 foto è stato presentato al 3° Congresso Internazionale della SIDP (Società Italiana di Parodontologia), congresso dedicato alle nuove tendenze in Parodontologia, tenutosi a Milano il 4-7 Giugno 1986. Autore:
Gustavo Petti Odontoiatra specialista Parontologo P.zza Repubblica n°4-09129 - Cagliari Tel. (070) 498159. L'Interpore 200 è una Idrossiapatite non riassorbibile, costituita da una organizzazione continua di canalicoli di diametro che varia dai 190 ai 200 mm, e costituisce il terreno ideale per consentire la crescita di tessuto osseo nel suo interno. Si ha prima una invasione fibrovascolare, seguita da una organizzazione di osteoblasti sulla faccia interna dell'impianto dentro a ciascun canalicolo. Si ha poi una iniziale apposizione di lamelle ossee ed infine una rigenerazione di osso corticale sotto forma di osteoni (Kenney et Ali. 1985). I disegni e le foto del poster mostrano l'uso dell'interpore 200 per la terapia di un difetto osseo combinato a più pareti con tendenza a formare un difetto osseo cir-cumferenziale a quattro pareti (Petti G. 1986) in corrispondenza del II. Di particolare interesse e la tecnica usata per la conservazione della papilla (Takei et Ali. 1985), che in questo caso clinico è stata limitata solo alla conservazione della papilla in corrispondenza del difetto osseo descritto e non a tutto il lembo come nella tecnica originale (Petti G. 1986). E' stata praticata una incisione sulculare intorno alle due radici contigue al difetto osseo. Queste incisioni sono state unite tra loro da una incisione semilunare palatale, la cui posizione è determinata dall'estensione del difetto osseo. Finito l'intervento il lembo viene suturato con una sutura da materas-
saio a croce (Petti G. 1987) nella zona in cui è stata preservata la papilla, con punti staccati nelle restanti parti del lembo mucoperiosteo.

Bibliografia:
-1. Kenney E.B., Lekevic V., Han T., Carranza J.R., Dimitrijevic B. (1985): The use of a Porous Hydro-xylapatite Implant in Periodontal defects.I. Clinical results after six months.J. Periodontol.56/82.

-2. Petti G. (1986): Le metodiche attuali per il trattamento chirurgico ricostruttivo dei difetti ossei. Il Dentista moderno 5, 817/832.

-3. Petti G. (1986): Impianto di Idrossiapatite microporosa con conservazione della papilla a protezione della zona ricevente. Il Dentista moderno 4, 667/677.

-4. Petti G. (1987): Piccolo Atlante di Parodontologia, cap. VII Chirurgia Ossea ricostruttiva. Gli innesti ossei. Ediz. Ellebi S.r.L, 51/56.

-5. Takei H.H., Han T.J., Carranza F.A., Kenney E.B., Lekovic V. (1985): Flap technique for periodontal bone implants-Papilla Preservation technique. J. CI. Period. 4,204.