Pubblicato nel Giugno 1986
Autoinnesto libero di gengiva con tessuto connettivo e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it
Il paziente presenta all'esame clinico una zona insufficiente di gengiva aderente in corrispondenza del 3.4. Si interviene praticando
zona insufficiente di gengiva aderente in 3.4
un innesto di connettivo e si risutura il lembo a spessore parziale sul lato donatore per una rapida guarigione della zona del prelievo

 

Uno degli obiettivi principali della chirurgia parodontale è la creazione di una zona sufficiente di gengiva aderente. La mucosa alveolare, infatti, per le sue caratteristiche di mobilità e per la sua struttura elastica non è adatta a fungere da attacco dento gengivale e da tessuto marginale.
La figura sotto il titolo mostra una zona insufficiente di gengiva aderente in corrispondenza del 3.4. Nella zona ospite si pratica un'incisione orizzontale, lasciando in situ una zona marginale di gengiva aderente (figura 1). Si procede quindi allo scollamento della mucosa alveolare. La superficie periostea deve rimanere assolutamente liscia.
1. Incisione orizzontale, praticata per scollare il lembo mucoso 2. Viene preparato il letto ricevente; il periostio e denudato e un punto di sutura provvede a stabilizzare il lembo al periostio
3. Preparazione del lembo a spessore parziale su una sella edentula
4. Ecco come appare il lembo una volta sollevato 5. Preparazione dell'innesto di connettivo
6. Il connettivo è separato sia dai tessuti sovrastanti che da quelli sottostanti 7. Il lembo a spessore parziale è risuturato


Si stabilizza apicalmente il lembo mucoso, con un punto di sutura, al periostio (figura 2). Scelta la zona del prelievo, che sarà una sella edentula, si mette in contatto col lato donatore il modello della forma dell'innesto (precedentemente preparato ritagliando un foglio di stagnola) e ne viene tratteggiato il contorno, mesialmente, distalmente e vestibolarmente, ma non palatalmente: in questo modo si può scolpire e sollevare un lembo comprendente soltanto l'epitelio e la parte più superficiale della mucosa (figura 3). Tenendo sollevato il lembo, si scolpisce delicatamente il connettivo sottostante (figure 4-5-6), lasciando in situ il lembo epiteliale, che viene suturato con tre punti staccati: si ha quindi una migliore e meno dolorosa guarigione della ferita nella zona del prelievo, rispetto a quella normalmente ottenuta con le tecniche usuali (figura 7); Modellato e regolarizzato l'innesto (figura 8), lo si immobilizza con un'accurata sutura eseguita con ago atraumatico 5/0 o 4/0 (figure 9 e 10).
8. Preparazione del tessuto connettivo per l'innesto
9-10. Posizionamento e immobilizzazione dell'innesto sul letto ricevente
Si comprime per 5 minuti l'innesto per eliminare eventuali raccolte di sangue sottostanti. Si applica poi il cemento chirurgico, che verrà rimosso e quindi rinnovato in decima giornata. Il secondo impacco verrà rimosso dopo altri 6-7 giorni. La figura 11 mostra l'innesto a distanza di 60 giorni dall'intervento: il blending dell'innesto appare molto buono. L'integrazione dal punto di vista del profilo della linea di giunzione mucogengivale e armoniosa. L'autoinnesto non è ne sopra ne sottoslivellato, e questo perché il suo spessore era di 0,8 millimetri. Lo spessore ottimale dell'innesto deve essere compreso tra 0,75 e 1 millimetro. Infatti un innesto più sottile si neovascolarizza più velocemente ma va incontro a una contrazione secondaria ingente, mentre quello più spesso si contrae in minor misura, ma, per una ritardata neovascolarizzazione, si disepitelizza e cade in necrosi più facilmente. Il colore dell'innesto è simile a quello delle zone circostanti. Il colore, lo spessore (e quindi il livellamento), i rapporti con la linea di giunzione mucogengivale costituiscono tutti fattori che possono condizionare l'adattamento morfologico dell'innesto, definito dagli autori anglosassoni, appunto, blending dell'autoinnesto.
11. Ecco come appare l'innesto dopo 60 giorni: il blending è molto buono


Bibliografia

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