Pubblicato nel Ottobre 1985
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Restaurazione protesica di un elemento
dentale recuperato con un piccolo intervento parodontale
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GUSTAVO
PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4, tel 070 498159 web site www.gustavopetti.it |
La radice del canino superiore sinistro e notevolmente compromessa, con i bordi residui al di sotto del margine gengivale. | La polpa radicolare e stata erroneamente conservata da un intervento precedente ed è ovviamente in necrosi |
Il caso clinico presentato mostra come
si possa giungere a una restaurazione protesica corretta di elementi dentali
altrimenti irrecuperabili, dopo aver delimitato e adeguatamente esposto
i bordi della parte sana e aver quindi resa possibile una corretta rilevazione
dell'impronta dell'elemento da restaurare. La figura sotto il titolo mostra
la radice di un 2.3 notevolmente compromessa e con i bordi residui totalmente
al di sotto del margine gengivale. La polpa radicolare, irresponsabilmente
non asportata e lasciata al di sotto dell'irrazionale restauro protesico
è ovviamente in necrosi. All'esame radiografico (figura 1) si apprezza
una zona di osteolisi periapicale. Non essendosi rilevati danni parodontali
profondi, si procede a una gengivectomia gengivoplastica per esporre il
margine duro della radice (figura 2), ottenere un attacco epiteliale in
posizione più apicale (figura 4) creando le condizioni per poter
preparare una spalla e un bisello coronalmente all'attacco gengivale.
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1. All'esame radiografico è possibile notare la presenza di osteolisi periapicale e il dente a perno irrazionale | |||||||||||||||
2. Si procede a una gengivectomia con gengivoplastica per esporre il margine duro della radice | 3. A giorni dall'intervento: la radice è aggredibile | ||||||||||||||
In questo caso l'indicazione per una gengivectomia a bisello esterno è rappresentata dal fatto che la banda di gengiva aderente che circonda la radice è molto ampia e dall'esigenza di ottenere un buon risultato estetico oltre che funzionale, trattandosi di un dente frontale. L'incisione è stata praticata con la lama del bisturi fortemente inclinata (per ottenere margini molto sottili) e fatta procedere secondo una linea a festone per creare una gengiva armoniosa, con papille conico piramidali, cioè di forma e di volume tali da riempire gli spazi interprossimali fino ai punti di contatto. In corrispondenza degli spazi interdentali, sono stati creati dei solchi verticali, così da ottenere, a guarigione avvenuta, la ricostituzione delle docce naturali, per il deflusso del cibo durante la masticazione. A guarigione avvenuta, si è proceduto alla terapia endodontica (figure 4-5), alla preparazione del moncone e alla sistemazione di un dente a perno provvisorio. Cura è stata posta a far sì che il bordo gengivale della preparazione finisse due millimetri oltre il margine gengivale: ciò allo scopo di non interferire col processo di guarigione. Dopo due mesi è stato rimesso il provvisorio. Si è preparato il moncone, questa volta con la spalla nel solco gengivale, ma pur sempre coronalmente all'attacco epiteliale, e si è proceduto alla sistemazione di un perno moncone d'oro sul quale è stata costruita la corona definitiva (vedi figure 6-11). | |||||||||||||||
4.Si può montare la diga per la terapia endodontica | |||||||||||||||
5. La zona di osteolisi periapicale è in via di guarigione (nel canale è inserito il perno provvisorio) | |||||||||||||||
6. Modellazione del perno moncone in Duralay
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7. Perno moncone in Duralay | ||||||||||||||
8. Perno moncone in oro | 9. Perno moncone d'oro cementato nel canale | ||||||||||||||
10. Impronta definitiva effettuata in Optosil xantopren:
si noti la corretta rilevazione dell'impronta
della spalla e del bisello |
11. Corona definitiva in oro-isosit | ||||||||||||||
Bibliografia
l. A. RIVAULT, "Parodonte et restauration ceramo-metallique",
Actualitès odontostomatologiques, 125, 41, 56, 1979 |