Pubblicato nell'ottobre 2001
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Il caso clinico è stato trattato, però, terapeuticamente, nel 1989
Riabilitazione orale completa, parodontale, implantologica e
protesica, in un caso complesso pluridisciplinare, con controlli dopo 12 anni
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it

Riabilitazione Protesica

Continua...

Fig. 33-34-35
Le protesi in bocca. Notare i bordini in oro, linguali e palatali, per la l'igiene e la prevenzione della malattia parodontale.
Fig. 36-37
Ingrandimento dei rapporti latero posteriori sin. e dx. tra le protesi superiore ed inferiore a livello degli attacchi sugli impianti. Notare la giustezza della curva di Spee.
Fig.38
La situazione radiografica parodontale, dentale prima della terapia.

Fig.39
La situazione radiografica parodontale, dentale e implantologia dopo la terapia .
Controllo dopo 12 anni
Fig.40
Le due protesi sup. ed inf. Al controllo dopo 12 anni.
In ordine : sorriso ,frontale ,post.dx e post sin.
La gengiva marginale ha un sano aspetto a buccia d'arancio per la presenza e
l'integrità delle fibre collagene , l'assenza di flogosi e di tasche parodontali .
Il paziente è stato sottoposto per 12 anni a curettage e scaling di mantenimento ,
costante e periodico ,ogni tre/quattro mesi.Il concetto essenziale è che bisogna
considerare il Curettage e lo Scaling non solo come "prevenzione",ma soprattutto
come "proseguimento irrinunciabile"della terapia parodontale.La scadenza di una o più
sedute ogni tre,quattro o sei mesi ,dipende da caso a caso e da una attenta
valutazione della situazione locale e dell'igiene.
Fig. 41
Da sin. a dx., e dall'alto in basso, rispettivamente: la protesi sup., l'inferiore, i due scheletrati con attacchi, particolare dell'attacco sup. sinistro con gli attacchi Binat con cerniera rompiforze e particolare della barra inferiore sinistra.
Notare che il 38, a rischio, è ancora integro dopo 12 anni .
Fig.42
Controlli radiografici con rx indorali dopo 12 anni dagli interventi : il parodonto è sano, gli impanti e l'osso circostante non mostrano il minimo segno di sofferenza, il 38, nonostante la prognosi sfavorevole nel tempo, non dà segni di cedimenti: questo grazie alla eccellente progettazione della protesi inf. con barra e della superiore con cerniera rompiforze. Grande importanza ha avuto lo studio occlusale e gnatologico preprotesico su articolatore e la terapia di mantenimento parodontale molto accurata.


Conclusioni

Un approccio multidisciplinare, con la "supervisione" di una metalità parodontale" è stato indispensabile per la risoluzione di questo caso.
L'implantologia è importante, senza però perdere mai di vista i metodi tradizionali che hanno portato, come in questo caso clinico, ad ottenere il risultato ottimale . In particolare, "il cavallo vincente", è stato la progettazione di una protesi "particolare" ben costruita e razionale.
Il 38, da un implantologo senza coscienza parodontale sarebbe stato estratto e i denti naturali troppo compromessi parodontalmente sarebbero stati tutti sostituiti con impianti, perdendo di vista il principio fondamentale della terapia: dare al paziente il meglio che gli causi meno problemi e che gli dia la maggior "garanzia" di durata e di poter intervenire in tempi futuri per eventuali problemi, senza che debba spendere un "patrimonio".
Sì, quindi, all'implantologia, ma con razionalità ed intelligenza!



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