LA RIABILITAZIONE COMPLETA DI UNA EMIARCATA
GUSTAVO PETTI
Medico Chirurgo Specialista in Odontoiatria - Parodontologo di Cagliari, P.zza Repubblica 4,
tel 070 498159
web site www.gustavopetti.it

LA RIABILITAZIONE OSSEA DEL GRUPPO FRONTALE

IL TRATTAMENTO PARODONTALE IN FUNZIONE PROTESICA

IL RIALLINEAMENTO DEL GRUPPO FRONTALE

LA RIABILITAZIONE COMPLETA DI UNA EMIARCATA

OBIETTIVI

· Intervento di chirurgia ossea sul 4.7
· Trattamento con Syntograft dei difetti ossei di 4.4 e 4.3
· Chirurgia muco gengivale dopo l'innesto di Syntograft

L'eliminazione dei fattori eziologici e la correzione delle anormalità parodontali rappresentano spesso la fase preliminare necessaria a ogni ricostruzione orale. Come è noto la causa prima della malattia parodontale e la placca batterica.
Il principale obiettivo del trattamento e dunque quello di creare un ambiente orale che il paziente possa mantenere pulito. Da un lato, quindi, parodontologia per rigenerare i tessuti parodontali perduti, dall'altro odontoiatria nel rispetto del parodonto; obiettivo comune: mettere il paziente nella condizione di mantenere nel tempo l'igiene orale e la nuova situazione di armonia delle forme che in ultima analisi significano salute.
La filosofia di questo pensiero si concretizza in modo ottimale allorquando verranno affrontati, nonché risolti tutti i problemi inerenti la riabilitazione della emiarcata inferiore destra del caso clinico che andiamo a esaminare.
Questo caso presentava molteplici problemi: c'era una lesione di terzo grado passante dalla radice del 4.7, che presentava inoltre un'intensa area di osteolisi periapicale, con necrosi pulpare. Mesialmente al 4.3, un emisetto non trattabile con la semplice chirurgia resettiva (Petti, 1986). Mesialmente al 4.4 una tasca ossea a tre pareti di tali dimensioni e conformazione da imporre la scelta di un trattamento chirurgico ricostruttivo (Petti, 1986).
Le radiografie illustrate nelle figure 2, 11 e 13 mettono in evidenza i difetti ossei descritti. Tutto il gruppo frontale inferiore aveva una mobilità di primo grado. In corrispondenza dei 4.3 e 4.4 la quantità di gengiva aderente era nettamente insufficiente. Dopo aver effettuato una accurata preparazione iniziale della bocca e rivalutazione del caso parodontale (estese entrambe, ovviamente, a tutto l'apparato stomatognatico), si predispone il piano di trattamento, concentrando pero la nostra attenzione solamente sulla emiarcata inferiore destra.
Chirurgia ossea del molare inferiore
Fig. 1 Radice del 4.7 molto compromessa e con lesione di III Classe della biforcazione
Fig. 2 Immagine Rx del 4.7: lesione parodontale interadicolare e area periapicale di osteolisi
Fig.3 Innesto con osso di Kiel
Fig.4 Sutura a punti staccati
Fig. 5 A guarigione avvenuta si costruiscono due corone provvisorie a perno
Fig. 6 Immagine Rx dopo 18 mesi: l'osteolisi è scomparsa e la continuità corticale interadicolare ristabilita
Fig.7 Costruzione di due perni monconi in dura lay che vengono poi fusi in oro

OBIETTIVO
Intervenire in chirurgia ossea sul 4.7

Uno dei problemi più importanti per il terapista, riguarda il trattamento delle parodontopatie degli elementi pluriradicolari. E' ferma convinzione di chi scrive, che, per le caratteristiche biologiche dei tessuti, non si debba effettuare alcuna separazione di radice, prima della terapia endodontica. Tra l'altro se la terapia endodontica viene effettuata prima, e più agevole portarla a termine. Infine (per le note interazioni endoparodontali) un dente trattato endodonticamente perchè in necrosi pulpare, possiede uno scarso potere negativo nel processo di riparazione parodontale. La figura 1 mostra il 4.7 con grave compromissione sia coronale che del fondo della camera pulpare. La Rx illustrata nella figura 2 conferma l'esistenza di tali lesioni ed evidenzia la seria compromissione ossea interadicolare e periapicale. Dopo aver completato le terapie endodontiche, si scolpisce un lemno mucoperiosteo, dopo accurato curettage e levigatura radicolare, si rimodella l'osso, si tratta il difetto osseo interadicolare a forma di cratere con tendenza a formare una tasca a quattro pareti cicumferenziale vestibolarmente e mesialmente alla radice distale del 4.7, innestando l'osso eterologo di Kiel (Petti 1986). Si eliminano tutti i sottosquadri, il tetto della biforcazione e si corregge la vicinanza delle radici, realizzando anche un'odontoplastica, fino ad arrivare a una preparazione differenziata, eliminando cioè tutte le concavità e tutte le possibili zone in cui poi non si potrebbe mantenere una corretta igiene orale (figura 3-4). Avendo ristabilito una corretta morfologia ossea interadicolare, essendo la mobilita delle singole radici, una volta separate, più che accettabile e avendo creato con una preparazione differenziata delle stesse la possibilità del mantenimento igienico corretto, si decide di conservare entrambe le radici. A guarigione avvenuta dei tessuti, si possono preparare protesicamente le radici con corone a perno provvisorie (figura 5) realizzate singolarmente per consentire l'igiene della zona interadicolare. La figura 6 illustra la situazione Rx del 4.7 18 mesi dopo l'intervento, l'area di osteolisi periapicale e riassorbita, la continuità, a livello interadicolare, della corticale ossea e ristabilita e il difetto osseo corretto. Si procede alla realizzazione di due perni monconi fusi in oro (figura 7), in modo da ottenere due solidi pilastri terminali per una riabilitazione protesica fissa della emiarcata destra inferiore.

Uso del Syntograft
Fig. 8 Curretage e root planning e osteoplastica
Fig. 9 Innesto con Syntograft mesialmente al 4.3 e al 4.4
Fig. 10 Sutura a punti staccati
Figg. 11-12 Immagine Rx dei difetti ossei mesiali al 4.4 e 4.3 rispettivamente prima e 4 anni dopo l'intervento osseo ricostruito